La prospettiva

A mano a mano che ci si innalza, è evidente che per motivi ottici, guardando dall’alto la terra, gli uomini e tutte le cose che essa contiene appaiono sempre più piccoli. Ma ciò che maggiormente turba i nostri pensieri è che nella mente di ciascuno di quei piccoli esseri chiamati uomini, possa esistere un mondo che può contenere anche il tutto. E questo tutto può comprendere sia il bene che il male. E’ certamente molto difficile, dal proprio punto di vista, riuscire ad avere una rappresentazione del mondo reale, cioè corrispondente ai fatti che realmente esistono, ricordate l’antico detto che per comprendere una cosa bisogna diventare la stessa cosa!?, ma per ottenere questo bisognerebbe volare ancora e sempre più in alto per distaccarsi dalle cose.

Se esiste un obiettivo concreto e realistico che si pone lo studioso di ermetismo è però proprio questo: riuscire a vedere le cose e a interpretare il mondo che ci circonda, senza alcun pregiudizio o particolarismo e ad avere una visione delle cose, quanto più possibile distaccata dal sé. “Quanto più possibile” certo, perché è molto difficile “avere” una visione del tutto distaccata, possibilità questa che è concessa solo a pochi eletti che sanno costruire il proprio futuro.
Ciò che è accaduto nei secoli passati e soprattutto gli avvenimenti politico-sociali di questi ultimi due secoli, hanno indotto l’uomo a sperimentare piano piano stati d’animo del tutto innovativi rispetto a quelli ad es. di due-tremila anni fa. Questo faceva giustamente scrivere a Massimo Introvigine che il “dis-orientamento moderno dalla religione sembra così manifestarsi – soprattutto negli Stati Uniti e in Europa – non solo come diffusione di massa dell’irreligione, ma anche come ri-orientamento verso nuove forme di spiritualità”.
Benchè strutturalmente l’essere umano resti quello di sempre e di millenni fa, da un punto di vista mentale (logos) egli è mutato profondamente. Alla base di ogni essere umano e senza differenza alcuna tra bianco e nero, tra religioni e filosofie, tra tradizioni occidentali e orientali, esiste un essere interiore il cui pensiero affonda le sue radici in una terra comune a tutti…da sempre.

Oggi però più che mai vi sono segnali, provenienti da più parti del mondo, che fanno sperare in un futuro in cui ogni essere umano potrà diventare sempre più padrone e protagonista di se stesso. Questa è l’essenza e lo spirito del nostro tempo e della nostra epoca, che si avverte da più parti e di cui ne è un efficace, sentito ed antesignano portavoce, per alcuni aspetti, l’interessante film documentario di Peter Joseph del 2007 ZeitGeist: quanto viene descritto in realtà è applicabile a molte sfere della vita umana ed esso riveste un carattere di denuncia e condanna di ogni forma di schiavitù.

Un kremmerziano che ha lungamente meditato le sue letture potrà trovare molto vicino al suo modo di pensare quanto viene esposto nel film, ma la capacità delle nostre risposte sarà idonea se sapremo andare oltre le parole, i modelli e i concetti, e sempre premettendo che nessuno può dire in anticipo quale significato assumerà per noi ciò che si legge o si ascolta. In un certo senso questo è anche l’obiettivo e il senso della vita che un ermetista dei nostri giorni, a qualunque gruppo appartenga, deve tenere vivi dentro sé. Mai come in questo caso, mai come in questo periodo, per lui è valida una delle espressioni più poetiche e pregnanti del linguaggio marinaresco dei tempi della vela: “steer full and bye, my lad”, il che vuol dire che il timoniere deve tener d’occhio le vele e stringere il vento il più possibile per andare avanti.