Le due colonne del tempio, nel binomio dei due contrari sono inamovibili. La visione non è possibile se la luce non è temperata dall’ombra. Il bene esiste in rapporto del male, il dolce dell’amaro. L’uomo non può confondere i due termini di contraddizione, non può neanche pensarli uniti.
1 è sintesi che agisce sulla parte passiva di se stesso; 2 è il primo equilibrio compensativo della grande sintesi. Di qui il dio ermafrodito.
2 è quindi il binario.
Se l’assoluto universale è unitario, ogni sua manifestazione sensibile è il riflesso di se stesso nella materializzazione del moto e dello spazio; moto e spazio di realtà meccanica sotto l’impulso generatore della volontà prima.
1 e 2 = uomo e donna, bene e male, luce e ombra, sapienza e follia, piacere e dolore, dio e diavolo (materia), ecc.
Ciò è vero nell’assoluto e nella relatività dei tempi. Non può concepirsi una cosa senza il suo contrario. Il valore delle cose attive emerge dal suo contrario. Le 2 colonne del tempio, simbolo delle due forze che reggono tutto ciò che è nella vita universale e nella particolare di ognuno di noi e della nostra società. Sognare un attivo o un passivo senza il suo contrario è negare la prima legge dell’universo.
1 è l’assoluto – universo – libertà creativa.
2 = relatività – natura – servitù.
Questa è la legge dei due fattori creativi. Nel primo termine vi è la libertà assoluta, nel secondo la servitù relativa. Legge vera e inesorabile di tutte le cose pensate e attuate.
Voi siete liberi di compiere l’azione, di concepire il primo pensiero. Appena pensiero e azione sono liberamente espulsi dal vostro essere, diventate schiavi della vostra concezione in atto. E’ il seme che cade nell’utero del mondo e genera la necessità della forma. Così l’1 sta al 2 come la libertà di creazione sta alla necessità di subirla: 2.
Se così non fosse l’unità universale sarebbe sterile; così l’assoluto contiene in sé e per sé il germe del suo ostacolo, la limitazione della sua libertà, della causa del suo determinismo effettivo.
Non è concepibile un’unità attiva per sé. Per essere attivo è necessario un campo in cui la virtù dell’atto si eserciti. Questo campo è una passività; è la valorizzazione della virtù dell’1.
E’ l’utero della realizzazione possibile, come tale, la necessità di passaggio dal pensiero alla forma creata. …
La natura si conosce per il suo contrario. La reazione non è che la presa di possesso e di conoscenza del principio agente. Vi è differenza essenziale tra vita attiva (maschio) e vita passiva (femmina), ma una è la vita, uno il serpente, però la lingua si biforca nella proiezione dell’incanto. …
La magia deve sviluppare nell’uomo la sua natura riposta e portarlo a quell’ermafroditismo ideale, condizione di tutte le divinità maggiori del Pantheon egizio e Babilonese. …
Quindi in tutti i corpi umani un eterno dualismo: il principio psichico attenta continuamente al principio animale. Il contrasto dei 2 principi: intelligenza e animalità, nel corpo dell’uomo, è la sintesi del contrasto perpetuo di questi due principi nella società umana.
Una raffigurazione simbolica di tale contrasto sono le due colonne del tempio. Sansone, diventato cieco, si giovò della sua forza fisica per far crollare il tempio avvicinando le colonne e distruggendole fondendo i due sostegni di contraria natura che reggevano la volta: era cieco e non poteva concepire che la distruzione. Coloro che annusano il concetto filosofico sotto il velame dei miti, riducano questi anche alle leggi psichiche o intellettuali dell’uomo.
Nella società politica avviene lo stesso: dove prepondera l’intelligenza, l’elementi più materiali dormono, e viceversa. Perciò in tutte le fini di civiltà si riscontrano sempre le società più intellettualmente raffinate, distrutte da invasori barbari o poco meno perché, secondo la luminosa teoria del Vico, nella formula di progressione delle società umane il residuo delle più progredite deve essere il lievito delle sopraffattrici barbare.
I due serpenti in amore (del caduceo) rappresentano il binario Jod e He.
Il principio del binario € + ‚ risiede nella mente umana o spirito incarnato.