AL CANDIDO LETTORE
In questa sezione del sito saranno presentate immagini di luoghi particolari ove si avverte l’impronta del mistero, di icone, di sculture, di pietre che parlano a chi sa ascoltare il linguaggio degli uccelli, ma anche saranno offerte alla lettura poesie, parole, apoftegmi cose mirabili che sanno raggiungere il cuore di chi è pronto a ricevere.
Saranno presentate immagini di luoghi immaginari, di persone e di cose immaginarie, di storie immaginarie di avventure e viaggi immaginari…ma chi dice poi che la realtà non supera la fantasia? E allora anche quell’immaginario e fantastico mondo può ritornare alla mente e insegnare a vivere la realtà dell’oggi.
Ciò che verrà presentato in questa sezione del sito pertanto ha soltanto ed esclusivamente valore simbolico, ma ha anche uno scopo didattico quello di far pensare, di stimolare l’immaginazione del lettore.
In qualche occasione sarà opportuno interpretare alla lettera ciò che si legge o si vede; altre volte occorrerà valutare per analogia e altre volte ancora infine, consigliamo al candido lettore, di pensare per anagogia. La vita è un sogno e in esso non esiste più spazio né tempo e la dimensione dell’essere diventa un’altra realtà da scoprire. E allora torneranno alla mente le immagini, gli scritti e i suoni di un tempo, visti, letti e ascoltati ieri un anno o forse mille anni fa in un’altra vita che ancora esiste dentro.
Ma dei tre livelli di interpretazione quale sarà quello giusto e che farà vedere e sentire la presenza dell’anima?
Allora proponiamo allo studioso kremmerziano di imparare a parlare per metafore e iniziare a vedere il mondo attraverso altri occhi in cui l’immaginario e la attenta valutazione degli accadimenti possono aiutarlo nella corretta interpretazione della filosofia ermetica.
Napoli, 25 Gennaio 2009, RoMa
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Zeitgeist, the Movie è un web film non profit del 2007, diretto, prodotto e distribuito da Peter Joseph; è uscito in lingua inglese sottotitolato in diverse lingue, tra cui l’italiano; è da ora disponibile, grazie al lavoro no profit dei ragazzi di Artelier Video, doppiato interamente in italiano. È un documentario diviso in tre parti, apparentemente distinte ma rivolte verso un unico messaggio: * La prima parte tratta della religione cristiana come fosse un mito, comparando la storia del Cristo con quella di diverse religioni precedenti, in particolare con il mito di Horus. Così facendo propone una lettura astronomica della Bibbia. * La seconda parte rivisita gli attentati dell’11 settembre 2001, i possibili artefici dell’attentato, chi possa averne tratto beneficio, e se potevano essere evitati. * La terza parte traccia un filoconduttore tra i grandi conflitti bellici che hanno coinvolto gli Stati Uniti, partendo dalla prima guerra mondiale sino alla seconda guerra del golfo, riconducendo il tutto alle…
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AFORISMI
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti.
Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza (Art.1 Dichiarazione Universale dei Diritti Umani)
Tra la teologia e la scienza esiste una Terra di Nessuno, esposta agli attacchi di entrambe le parti: questa Terra di Nessuno è la filosofia. Quasi tutte le questioni di maggior interesse per le menti speculative sono tali che la scienza non può rispondervi, e le fiduciose risposte dei teologi non sembrano più tanto convincenti come nei secoli passati. Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni cosa sotto il cielo.
C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante. (Ecclesiaste 3: 1-2)
Beato l’uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi, che non si ferma nella via de’ peccatori, né si siede sul banco degli schernitori; ma il cui diletto è nella legge dell’Eterno, e su quella legge medita giorno e notte. (Salmi 1: 1-2)
Il desiderio di apprendere non implica sempre la facoltà di acquisire la Scienza (anonimo)
Chi troppo parla ha poco da dire (Anonimo napoletano)
L’ermetismo non si insegna e non si impara: l’ermetismo si vive Non ci si libera dalla materia se non spogliando del superfluo l’essere Benché sia nelle tenebre, l’uomo corre verso la luce: la brama che egli ha di conoscerla dimostra che essa esiste
Il paradiso è ancora in questo mondo, ma l’uomo ne è lontano finché non si rigeneri. Allora potrà penetrarvi secondo il modo della reintegrazione. Ed ecco l’Oro nascosto in Saturno sotto forme e olori disprezzabili e assai diversi dallo stato normale». (Bohme)
Un’idea che corrisponde al vero deve essere messa a disposizione di tutti; un’idea che corrisponde al falso non dovrebbe neppure essere concepita
Quel che è buono è due volte buono se è breve; allo stesso modo quel che è cattivo lo è di meno se è poco.(Baltasar Gracian)
Non vi è nulla di nascosto che non sarà rivelato e nulla di occulto che non sarà conosciuto. Quello che dico a voi nelle tenebre, ditelo nella luce e quello che udite all’orecchio, predicatelo sui tetti (Matteo apostolo)
La vita è breve, l’arte lunga, l’occasione fugace, l’esperienza fallace, il giudizio difficile. (Ippocrate)
Dove c’è consenso nelle regole della ragione, la ragione funziona, dove c’è consenso nelle regole della magia , funziona la magia, perché l’efficacia di entrambe non è nel loro contenuto della ragione o della magia, ma nel consenso che una comunità storica e determinata affida ad esse (Umberto Galimberti)
Molto si parla e si è parlato della Grande Opera. Alcuni propongono di dedicarvisi, ma ben pochi lo fanno. Dicono: “Più tardi, quando avremo agio e calma necessari, ci impegneremo”. Ma l’agio e la calma non vengono mai; sino a che giunge il momento supremo, quello in cui l’Assoluto ci richiama a sé, poiché siamo suoi, ed allora è troppo tardi. Passare su questa Terra senza aver decifrato l’enigma, senza aver penetrato il segreto inesprimibile che alcuni, fra i nostri avi, conobbero. Forse lo potrai tu, tu che hai sollecitato la Sapienza fra tanti che non l’hanno fatto ( La Grande Opera di Grillot de Givry)
Conosci te stesso – e conoscerai l’universo e Dio (Iscrizione nel tempio di Delfo)
Nessuna natura consegue miglioramento se non nella sua propria natura
Da altri non farai mai l’Uno, se prima non sarai diventato Uno tu stesso (Dorneus)
L’iniziazione non si conferisce con un atto formale; l’iniziato non può essere creato attraverso una cerimonia più o meno suggestiva. L’iniziazione è un lungo processo di ricerca, di separazione, di purificazione, di integrazione della coscienza, di evoluzione personale. Chi non ha compreso ciò fa cosa inutile nel chiedere l’iniziazione a questa o quella congrega; chi ha compreso ciò ha già compiuto la propria auto-iniziazione, interpretando correttamente il detto: “nessuno può essere iniziato se non da se stesso” (Hahasiah)
Ogni qualvolta una volontà si traduce in un movimento fisico, nella sostanza del corpo sottile si produce una apparizione del Fuoco (Legge ermetica)
La verità varia da uomo a uomo: per il bruto, la verità è rappresentata dagli istinti e dalle passioni; per l’uomo comune essa sta nella morale dei tempi e delle religioni; per l’uomo evoluto la verità è qualcosa da conquistare, che si allontana quando sembra essere a portata di mano; per l’iniziato la verità è UNA e proviene dalla luce della sua intelligenza libera (Hahasiah)
Siamo così come siamo; possiamo e dobbiamo migliorare; siamo tra noi legati e apparentemente divisi; abbiamo il dovere di far comprendere l’umana solidarietà non come un presupposto mistico e religioso ma come una legge benefica e utile a tutti (Kremmerz)
L’Alchimia è la scienza immutabile la quale lavora sui corpi con l’aiuto della teoria e dell’esperienza e che, per mezzo di una congiunzione naturale, li trasforma in una specie superiore e più preziosa (Ermete)
Chi vuole introdursi in quest’arte e in questa saggezza nascosta deve cacciare da sé il vizio dell’arroganza, essere pietoso e sobrio e di intelligenza profonda, umano con gli uomini, allegro e di volto sereno, diligentemente interessato alla salute, rispettoso dei segreti eterni che gli sono aperti (Hermes, Il Rosario dei Filosofi)
Il filosofo è l’avventuriero dello spirito. Egli compie il suo tentativo, senza speranza ma non per questo senza senso, di tradurre in conoscenza concettuale un atteggiamento della vita dell’anima, la sua disposizione verso di sé, verso il mondo e verso Dio. Egli considera questi problemi insolubili come se fossero risolubili (Georg Simmel)
Una sera, nel trarre per me da un vecchio cassetto alcune fotografie della sua giovinezza, mi riferì il seguente dialogo tra un bambino e la nonna, mentre quest’ultima mostrava al fanciullo il ritratto di una donna assai graziosa: “Nonna, chi è questa signora?” “Ma io, caro, quand’ero giovane.” “Ed ora, chi è?” E mi disse:”Vede, è in questo ‘Ora, chi è?’ che consiste l’enigmadella vita” (Edmond Jabès)
L’ermetismo non si insegna e non si impara: l’ermetismo si vive
Non ci si libera dalla materia se non spogliando del superfluo l’essere
Osservare il male e fare il bene
Non accogliere nulla come vero che non sia conosciuto con evidenza essere tale, evitare cioè accuratamente la precipitazione e la prevenzione e di non comprendere nei giudizi nulla che non si presenti alla mente con tale chiarezza e distinzione da non avere alcun motivo per metterlo in dubbio (Cartesio)
Tra le cose sicure, la più sicura è il dubbio (B. Brecht)
E’ saggio farsi continuamente domande nel presente ed essere disposti a rinunciare alle proprie convinzioni. Perché quando ti convinci di avere la risposta, è allora che diventi pericoloso (Fabio Marchesi)
Un’unica Forza, l’Amore, unisce infiniti mondi e li rende liberi (Giordano Bruno)
Condurre con ordine i pensieri iniziando dagli oggetti più semplici e più facili da conoscersi per salire progressivamente, come per gradi, fino alla conoscenza di quelli più complessi; e supponendo un ordine anche tra quelli di cui gli uni non precedano gli altri e viceversa (Cartesio)
L’amore è la vita e il principio vivificante della natura, come l’odio il principio distruggente e mortale. Le cose sono fatte per amarsi scambievolmente e la vita nasce da questo. Odiandosi, benché molti odi siano naturali, ne nasce l’effetto contrario, cioè distruzioni scambievoli e anche rodimento e consumazione interna dell’odiatore (G. Leopardi)
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Vendemmia
L’uva è matura
la schiaccio con bravura
schiacciando si fa il vino
lo metto dentro al tino
ne bevo un bicchierino.
Facciamo un giro tondo
giriamo intorno al mondo
mi gira già la testa
di vino non ne resta
tutto l’ho bevuto
per terra son caduto
non riesco più ad alzarmi
comincio ad addormentarmi!
(Vincenzo Cardarelli)
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Respiro
Respiro dopo respiro, passo dopo passo,
Cercatore del Cammino, non c’è cammino,
Il cammino viene fatto camminando.
Camminando, il cammino si crea,
E se ti volti indietro,
Tutto quello che vedrai sono i segni
Delle tue orme che un giorno
I tuoi piedi percorreranno nuovamente.
Cercatore del Cammino, non c’è cammino,
Il cammino viene fatto camminando.
(Antonio Machado)
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Dio disse a Mosè: «IO SONO COLUI CHE SONO!».
Poi disse: «Dirai agli Israeliti: IO-SONO mi ha mandato a voi».
(Esodo, Cap 3, 14)
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Inno a Zeus (Cleante)
L’Inno a Zeus dello stoico Cleante (III° sec. a.C) é una delle più elevate preghiere dell’antichità. Tradizionalmente viene suddiviso in: una invocazione preliminare (1-6), i titoli e le imprese del Dio (7-31),
una preghiera finale (32-39). Lo Zeus di Cleante non é la personificazione di una forza cieca ma la legge universale che tutto amministra con giustizia : giusta é la sua potenza. Non c’é l’odio biblico per i malvagi e per i nemici: il fulmine, simbolo del la sua potenza, può ferire ma anche guarire. I malvagi possono rinsavire
dalla loro “follia” e i nemici “divengono amici”. In fondo la loro colpa principale é l’ignoranza. E proprio questo chiede con insistenza Cleante al suo Dio potente ma misericordioso: Salva gli uomini dalla loro funesta ignoranza.
O più glorioso degli immortali, sotto mille nomi sempre onnipotente,
Zeus, signore della natura, che con la legge governi ogni cosa, Salve; perché sei tu che i mortali han diritto d’invocare.
Da te infatti siam nati, provvisti dell’imitazione che esercita la parola, Soli tra tutti gli esseri che vivono e si muovono sulla terra; Così io ti celebrerò e senza sosta canterò la tua potenza. É a te che tutto il nostro universo, girando attorno alla terra, Obbedisce ovunque lo conduci, e volentieri subisce la tua forza; Così grande é lo strumento che tieni tra le tue mani invitte, Il fulmine a due punte, fiammeggiante, eterno. Sotto i suoi colpi, tutto si rafferma; Per suo mezzo reggi la Ragione universale, che attraverso tutte le cose Circola, mista al grande astro e ai piccoli; Grazie ad esso sei diventato così grande ed eccoti re sovrano attraverso i tempi. Senza di te, o Dio, non si fa niente sulla terra, Né nel divino etere del cielo, né nel mare, Tranne che quel che ordiscono i malvagi nella loro follia. Ma tu sai riportare gli estremi alla misura, Ordinare quel che é senz’ordine, e i tuoi nemici ti divengono amici.
Perché tu hai armonizzato così bene insieme il bene e il male Che vi é per ogni cosa una sola Ragione eterna, Quella che fuggono e abbandonano i perversi tra i mortali, Disgraziati, che desiderano senza sosta il possesso dei (pretesi) beni, E non badano alla legge universale di Dio, né l’ascoltano, Mentre, se le obbedissero con intelligenza avrebbero una nobile vita; Da se stessi si gettano, insensati, da un male all’altro; Questi, spinti dall’ambizione, alla passione delle contese; Quelli, volti al guadagno, senza alcun principio; Altri, sfrenati nella licenza e nei piaceri del corpo, (Insaziabili) vanno da un male all’altro E fan di tutto perché succeda loro proprio il contrario di quel che desiderano.
Ah! Zeus, benefattore universale, dai cupi nembi, signore della folgore, Salva gli uomini dalla loro funesta ignoranza; Dissipa questa, o padre, lungi dalle loro anime; e concedi loro di scorgere Il pensiero che ti guida per governare tutto con giustizia, Affinché, onorati da te, ti rendiamo anche noi grande onore, Cantando continuamente le tue opere, come si conviene Ad un mortale, poiché né per gli uomini é più grande privilegio Né per gli dèi, di cantare per sempre, nella giustizia, la legge universale.
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Tratto dalla rete presentiamo un interessante articolo di Jean-Marc Lévy-Leblond nella traduzione italiana di Silvia Paggi. Ci è sembrato utile che alcune tesi sulla interpretazione moderna della Scienza e della Tecnologia vadano ricordate e tenute presenti, quando si vogliano analizzare gli aspetti fenomenologici dell’epoca che viviamo, che pur tuttavia non possono prescindere dalla evoluzione del pensiero umano. La lettura di questo scritto, che fa parte di un corso di lezioni “ai confini della scienza” tenute nell’Ottobre 2007 presso il Collegio Santa Chiara dell’Università di Siena, a cui si rimanda per una più completa lettura, assume un valore didattico importante e può costituire uno stimolo incessante a pensare, soprattutto in un contesto di scritti esoterici, che pone alla base di ogni cosa esistente l’uomo con i suoi bisogni e necessità.
La scienza è davvero universale?
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AFORISMI
Tra la teologia e la scienza esiste una Terra di Nessuno, esposta agli attacchi di entrambe le parti: questa Terra di Nessuno è la filosofia. Quasi tutte le questioni di maggior interesse per le menti speculative sono tali che la scienza non può rispondervi, e le fiduciose risposte dei teologi non sembrano più tanto convincenti come nei secoli passati.
(Bertrand Russell)
Nello scrivere la persona io, esplicita o implicita, si frammenta in figure diverse, in un io che sta scrivendo e in un io che è scritto, in un io empirico che sta alle spalle dell’io che sta scrivendo e in un io mitico che fa da modello all’io che è scritto. L’io dell’autore nello scrivere si dissolve: la cosiddetta “personalità dello scrittore” è interna all’atto dello scrivere, è un prodotto e un modo della scrittura.
(Italo Calvino, Einaudi 1980)
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OLTRE
Vai oltre il tempo
Oltre lo spazio
Ciò che hai visto
Vissuto fino ad oggi
Non ti soddisfa più!
Esiste un luogo
Senza tempo senza spazio
Dove trovare il fratello?
Il cerchio è senza inizio.
(anonimo)
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Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfascia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
(da Primo Levi, Se questo è un uomo, Einaudi 1958)
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Proponiamo alla lettura del candido lettore alcune immagini tratte dalle cose mirabili esistenti nella Cappella San Severo in Napoli, ove il Principe di Sangro trascorse gran parte della sua vita a studiare l’alchimia.
In particolare vorremmo che l’immaginazione e la fantasia stimolassero il lettore a ben interpretare le due immagini marmoree che qui presentiamo: il volto del Cristo Velato e il Disinganno. Se la vita è anche un sognare e in tale condizione si rinnova la vita, allora il nostro lettore potrà ritrovare il proprio sé nelle immagini della propria mente che non hanno più né tempo né spazio.
Le immagini, le cifre, i numeri diventano soltanto simboli per risvegliare i ricordi di vite passate e trovare la forza per comprendere e vivere la realtà di oggi.
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Qualche attento lettore apprezzerà alcuni scritti che presentiamo tratti dal volume edito in Francoforte nel 1607 dal filosofo e medico Martino Rolando PROGYMNASMATA ALCHEMIAE sive PROBLEMATA CHYMICA, nonaginta & una questionibus delucidata: cum lapidis philosophici vera conficiendi ratione.
La 65a questione che l’A. ci presenta pone il problema se la pietra dei filosofi può essere tratta dal mercurio volgare; noi non possiamo addentrarci in una discussione così delicata che ancora oggi trova molti studiosi discordi sull’argomento e su cui si sono accese polemiche a non finire in passato; ancora oggi la questione lascia molti dubbi sulla corretta interpretazione della procedura, ma l’A. afferma che non è possibile procedere senza prima ridurre l’oro e l’argento alla materia prima che viene chiamata zolfo e argento vivo e che non sono quelli volgari, ma sono ottenuti con l’arte e la perfezione dei metalli.
A questo punto però noi lasciamo all’attenta valutazione e immaginazione di chi legge di dirimere la scottante questione.
Se qualche attento e candido lettore potrà cimentarsi nel laboratorio e potrà trovare facile mettere in pratica il IX rimedio che il Ph. et M. Martino Rolando ci propone alla pagina 250 per la cura dei disturbi digestivi, quante difficoltà troverà se vorrà cercare di elaborare in laboratorio la X medela proposta per la cura dell’epilessia?
Ma noi confidiamo che la calma e la pazienza, indispensabili nella pratica dei fornelli e di laboratorio, possano far trovare la giusta soluzione.